
Il naufragio della Cougar Ace: dinamica e conseguenze (motori.forumfree.it)
Il 23 luglio 2006 rappresenta una data indelebile nella storia del trasporto marittimo, segnata da uno dei più gravi incidenti.
La Cougar Ace, una nave cargo Ro-Ro di quasi 200 metri di lunghezza, si inclinò pericolosamente di 60 gradi al largo delle Isole Aleutine, tra Alaska e Russia, compromettendo irreparabilmente un carico di 4.703 veicoli Mazda e 109 Isuzu, per un valore complessivo stimato in 117 milioni di dollari.
La Cougar Ace, costruita nel 1993 in Giappone e di proprietà della Mitsui O.S.K. Lines, era specializzata nel trasporto di automobili nuove dal Giappone verso il Nord America, servendo porti come Vancouver, Tacoma e Port Hueneme. Dopo tredici anni di servizio senza incidenti rilevanti, la tragedia si verificò durante un’operazione di scambio dell’acqua di zavorra, un momento delicato per l’equilibrio della nave.
Secondo le ricostruzioni ufficiali, un’onda anomala avrebbe colpito la nave mentre era in fase di trasferimento della zavorra, causando una perdita improvvisa di stabilità. La Cougar Ace si inclinò progressivamente fino a raggiungere un angolo di 60 gradi, una situazione di grave pericolo che spinse l’equipaggio, composto da 23 membri, a una difficile evacuazione coordinata dalla Guardia Costiera statunitense. Purtroppo l’incidente costò la vita all’architetto navale Marty Johnson, che scivolò in mare durante le operazioni di salvataggio.
Il destino delle auto a bordo: da nuove a rottami
A bordo della nave si trovavano prevalentemente modelli Mazda, in particolare Mazda3 e CX-7, insieme a MX-5, RX-8 e qualche Isuzu, tutti veicoli destinati al mercato nordamericano e mai immatricolati. In un primo momento, le automobili sembravano non aver subito danni significativi, tanto che si ipotizzò la possibilità di commercializzarle come usate. Tuttavia, una più approfondita ispezione rivelò che i danni strutturali e funzionali erano molto più estesi di quanto apparisse superficialmente.
Il rischio per l’immagine del marchio Mazda e la sicurezza dei clienti spinsero la casa automobilistica a una decisione drastica ma necessaria: tutte le auto coinvolte furono destinate a demolizione. Prima della rottamazione, furono disattivati gli airbag per evitare rischi durante le operazioni di schiacciamento. Le vetture, praticamente nuove, furono quindi trasformate in “scatole di lamiera” e avviate allo smaltimento, un processo che si concluse nel 2008.

Dopo settimane dall’incidente, la nave fu raddrizzata con una complessa operazione di recupero simile a quella della Costa Concordia. Successivamente, venne rimorchiata fino al porto di Portland, Oregon, per ulteriori ispezioni e riparazioni. La storia della Cougar Ace non si concluse però con il recupero: nel giugno 2020 la nave fu venduta per la demolizione e spiaggiata ad Alang, in India, uno dei principali cantieri di smantellamento navale al mondo.
L’episodio della Cougar Ace rimane tuttora uno dei casi più emblematici nel settore del trasporto marittimo di veicoli, non solo per l’entità economica del danno, ma anche per le implicazioni sulla sicurezza delle navi Ro-Ro e sulle procedure di gestione dell’acqua di zavorra, fondamentale per mantenere la stabilità delle imbarcazioni.
Impatto economico e riflessioni sul trasporto marittimo
Il valore stimato del carico perso, pari a 117 milioni di dollari, rappresenta una delle più grandi perdite commerciali causate da un singolo incidente navale nel settore automotive. La vicenda ha fatto scuola, portando a una revisione delle normative e delle pratiche operative relative al carico e alla stabilità delle navi cargo, con particolare attenzione al trasporto di veicoli di nuova produzione, sempre più diffuso a livello globale.
Inoltre, la tragedia della Cougar Ace sottolinea i rischi insiti nel trasporto marittimo, evidenziando come anche un errore umano o un evento naturale imprevisto possano provocare danni enormi, sia in termini di vite umane che di perdite economiche. La gestione del rischio in questa industria rimane dunque una priorità assoluta per armatori, compagnie assicurative e produttori automobilistici.