
Automobilisti arrabbiati per la bugia! - www.Motori.ForumFree.it
Anche gli ADAS hanno i loro limiti, nessuno però ci aveva avvisato. Sono obbligatori ma forse, non servono così tanto.
Nel panorama automobilistico contemporaneo, i sistemi di assistenza alla guida, noti come ADAS o Advanced Driver Assistance Systems, stanno suscitando sempre più critiche e malumori tra gli automobilisti. Nonostante la loro promessa di rendere la guida più sicura e confortevole, questi sistemi spesso si rivelano più un ostacolo che un aiuto, generando frustrazione e, talvolta, vere e proprie scenate alla guida.
Uno degli esempi più emblematici di questa problematica è rappresentato dal cruise control adattivo, tecnologia che dovrebbe migliorare il controllo della velocità in condizioni di traffico variabile. L’idea alla base è semplice: il sistema regola automaticamente la velocità per mantenere una distanza di sicurezza dal veicolo che precede. Tuttavia, nella pratica, molti conducenti lamentano che questo sistema non è affatto “intelligente” come si vorrebbe.
Molti automobilisti, come racconta Illya Verpraet, giornalista motoristico, si ritrovano a dover “urlare” metaforicamente al proprio veicolo: “Vai a 70 mph, dannato!”. Ciò accade perché il cruise control adattivo spesso rallenta in modo eccessivo o si attiva per motivi apparentemente futili, come una lieve curva della strada o la presenza di “fantasmi” rilevati dai sensori. Questo comportamento obbliga il guidatore a intervenire manualmente, sovvertendo la presunta comodità del sistema.
In condizioni di traffico intenso, l’Adaptive Cruise Control può risultare utile, obbligando il veicolo a seguire il flusso senza cambi di corsia frequenti. Tuttavia, in autostrada, dove la guida è più fluida, il tradizionale cruise control “semplice” viene spesso preferito per la sua affidabilità e la facilità d’uso. Con quest’ultimo, infatti, basta impostare una velocità costante e, quando si desidera sorpassare, è sufficiente segnalare e accelerare manualmente.
La fatica del “guidare con il pilota automatico”
Una delle ironie più amare è che l’ADAS, concepito per alleggerire lo sforzo del conducente, spesso richiede invece una maggiore attenzione e intervento umano, trasformando la guida in un’attività faticosa e stressante. Per mantenere una buona disciplina di corsia con il cruise control adattivo, il guidatore deve prevedere quando l’auto davanti rallenterà e decidere se accelerare o cambiare corsia prima del previsto.
Inoltre, la presenza di sistemi “intelligenti” spesso si traduce in un aumento dello stress mentale, dovuto alla necessità di “sorvegliare” il sistema stesso e correggerne le decisioni sbagliate. Questa situazione è aggravata da altre tecnologie presenti su alcune vetture moderne, come i sedili con funzione automatica di riscaldamento e raffreddamento, che si accendono o spengono senza un apparente motivo, generando confusione e fastidio.

Il problema più ampio riguarda l’illusione che i sistemi “smart” siano automaticamente sinonimo di efficienza e praticità. Non è raro infatti imbattersi in funzioni che, pur essendo tecnologicamente avanzate, risultano poco intuitive o addirittura controproducenti. Per esempio, alcune Volvo integrano una barra di scorciatoie “contestuale” che suggerisce pulsanti in base alla situazione, ma che spesso scompare o cambia senza logica, lasciando l’utente disorientato.
Questi sistemi, per quanto sofisticati, non raggiungono un livello di affidabilità tale da poter sostituire completamente il giudizio umano. La mancanza di opzioni per disattivarli facilmente aumenta il senso di frustrazione, costringendo a convivere con funzionalità invasive o imprecise.
In attesa di un’evoluzione che permetta un controllo più intuitivo e personalizzabile di questi sistemi, gli automobilisti si ritrovano a dover ricorrere a metodi più tradizionali – come il controllo manuale della velocità – e a esprimere la loro esasperazione, a volte anche a voce alta, nei confronti di una tecnologia che promette molto ma mantiene ben poco.