La tassa del bollo auto - (motori.forumfree.it)
La prescrizione triennale del bollo auto consente l’estinzione dei debiti non riscossi entro i termini: ecco cosa controllare
Il 31 dicembre rappresenta una scadenza fondamentale per i proprietari di veicoli in Italia, soprattutto per chi ha arretrati relativi al pagamento del bollo auto. Gestito dalle Regioni e dalle Province Autonome di Trento e Bolzano, questo tributo è infatti soggetto a un termine di prescrizione triennale, che potrebbe estinguere definitivamente i debiti accumulati fino a tre anni prima, se non vi sono stati atti interruttivi della riscossione notificati entro la fine dell’anno.
Il bollo auto è una tassa con un termine di prescrizione più breve rispetto ad altri tributi fiscali, come l’IVA o l’imposta sui redditi, che possono arrivare fino a cinque anni o più. Questa peculiarità, spesso fonte di confusione per i contribuenti, stabilisce che il diritto di riscossione da parte delle Regioni si estingue se non viene esercitato entro tre anni.
Prescrizione triennale del bollo auto: come funziona e perché è importante
Tuttavia, il calcolo della prescrizione non parte dalla data di scadenza del bollo, bensì dal primo gennaio dell’anno successivo a quello di competenza del tributo. Per esempio, un bollo con scadenza in qualsiasi mese del 2025 inizierà a prescriversi dal 1° gennaio 2026, e la prescrizione si completerà al termine del 2028, salvo atti interruttivi.

Questa dinamica permette al contribuente di capire se è tenuto o meno a saldare i debiti pregressi. Se entro il 31 dicembre 2028 non sarà notificato alcun sollecito formale da parte della Regione o dell’Agenzia delle Entrate, il debito si estinguerà e non potrà più essere richiesto.
È importante sottolineare che la prescrizione non è un meccanismo automatico e inesorabile: può essere interrotta da atti formali notificati correttamente. Tali atti devono essere comunicazioni ufficiali, come preavvisi di fermo amministrativo, notificati tramite raccomandata con ricevuta di ritorno o PEC, e devono pervenire entro il 31 dicembre del terzo anno utile.
Quando viene notificato un atto interruttivo, il conteggio della prescrizione riparte da zero dalla data della notifica. Pertanto, chi ha ricevuto un avviso di mancato pagamento nel 2022, ad esempio, potrà vedere estinto il proprio debito solo alla fine del 2025, a meno che non siano arrivate ulteriori comunicazioni.
Se invece un sollecito arriva dopo la scadenza della prescrizione, il contribuente può contestarne la legittimità. In questo caso, è possibile presentare un ricorso in autotutela per chiedere l’annullamento dell’atto per intervenuta estinzione del debito. In alternativa, si può adire la Corte di Giustizia Tributaria entro 60 giorni dalla notifica, per impugnare formalmente la richiesta.
Considerata l’importanza della scadenza, si raccomanda a tutti i proprietari di veicoli iscritti al Pubblico Registro Automobilistico di verificare la propria situazione debitoria relativa al bollo auto, prestando attenzione alle eventuali comunicazioni ricevute negli ultimi tre anni.
In assenza di notifiche ufficiali di sollecito o atti interruttivi, è possibile che i debiti pregressi siano ormai prescritti e non più esigibili. In caso di dubbi o di ricezione di avvisi successivi alla fine del 2025, è consigliabile rivolgersi a un consulente fiscale o a un legale specializzato per valutare la possibilità di presentare ricorso e tutelare i propri diritti.
