
Il vero pericolo - www.Motori.ForumFree.it
Potrebbe vanificare il lavoro degli incentivi ecologici; questo è il vero problema per chi vuole acquistare una vettura elettrica nel Bel Paese.
Il dibattito sull’Eco-score e il suo possibile impatto sugli incentivi per le auto elettriche si fa sempre più acceso in Italia. Questo sistema di valutazione ambientale, che valuta l’impatto ecologico dei veicoli lungo alcune fasi del loro ciclo di vita, rischia di essere un elemento di forte discontinuità nel settore automotive, con ripercussioni potenzialmente rilevanti per consumatori e industria.
L’Eco-score è un metodo di misurazione dell’impatto ambientale applicato ai prodotti, originariamente sviluppato per il settore alimentare, e ora esteso alle automobili. A differenza delle tradizionali valutazioni basate esclusivamente sulle emissioni allo scarico, questo sistema prende in esame vari aspetti della vita del veicolo, anche se con alcune limitazioni.
Il punteggio viene calcolato tenendo conto di:
- Produzione del veicolo e della batteria, inclusa l’estrazione delle materie prime come litio e cobalto, la lavorazione e l’assemblaggio.
- Mix energetico utilizzato per la produzione e la ricarica dell’auto, con una particolare attenzione alla fonte di energia: un’auto prodotta in un paese con energia da fonti fossili riceverà un punteggio peggiore rispetto a una realizzata in un contesto con energia da fonti rinnovabili o nucleari.
- Trasporto del veicolo dalla fabbrica al punto vendita.
- Smaltimento e riciclo dei materiali a fine vita, valutando la capacità di recupero e riutilizzo delle componenti.
L’obiettivo dichiarato dell’Eco-score è premiare le auto che sono “verdi” non solo durante la circolazione, ma in tutte le fasi del ciclo di vita, dalla produzione allo smaltimento.
Perché si stanno opponendo tutti!
Nonostante le buone intenzioni, l’introduzione dell’Eco-score come criterio per gli incentivi alle auto elettriche 2025 ha suscitato forti perplessità da parte di importanti attori del settore. Federauto, la Federazione italiana concessionarie, e Unrae, l’Unione nazionale delle Case estere, hanno espresso un netto rifiuto nei confronti di questo sistema, rivolgendosi direttamente al ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin.
Le principali motivazioni sono tre:
- Riduzione drastica della gamma di modelli incentivati: l’Eco-score, così come concepito in Francia e preso a modello, considera solo la fase di produzione e trasporto escludendo l’intero ciclo di vita. Questo penalizzerebbe molte auto elettriche, limitando significativamente le opzioni disponibili per il consumatore.
- Possibili discriminazioni tecniche e giuridiche: attualmente, le BEV escluse dal sistema rappresentano il 66,5% delle immatricolazioni nei primi otto mesi del 2025. Ciò potrebbe creare disparità di trattamento tra operatori, con alcune case che continuerebbero a beneficiare degli incentivi e altre che sarebbero di fatto tagliate fuori, generando squilibri nel mercato e nella concorrenza.
- Impatto economico sul mercato: non solo i compratori sarebbero penalizzati, ma anche una vasta filiera industriale composta da concessionarie, officine, fornitori e componentisti potrebbe subire conseguenze negative, con un effetto domino sugli investimenti e sull’occupazione nel settore automotive.
Il decreto attualmente in fase di definizione specifica che “potrà essere definito un elenco dei veicoli oggetto di incentivazione” e lascia aperta la possibilità, ma non l’obbligo, di adottare l’Eco-score. Tale flessibilità è vista come un tentativo di bilanciare le esigenze ambientali con quelle di mercato, ma la sua applicazione rischia di diventare un elemento divisivo.

La scelta di adottare o meno l’Eco-score come criterio per gli incentivi è cruciale per il futuro della mobilità sostenibile in Italia. Gli incentivi sono infatti uno dei principali strumenti per accelerare la diffusione delle auto elettriche, riducendo le emissioni di CO2 e migliorando la qualità dell’aria.
Tuttavia, il sistema attuale potrebbe penalizzare modelli ampiamente diffusi e apprezzati dagli automobilisti, con un effetto contrario rispetto alle politiche di transizione energetica. Le resistenze espresse da Federauto e Unrae sottolineano come sia necessario un approccio più equilibrato e completo, che consideri l’intero ciclo di vita del veicolo e non solo alcune fasi selezionate. E nel frattempo questo Eco Score continua a fare paura.