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Stangata per i marchi italiani a settembre. Ci riescono solo in due.
Il mercato automobilistico italiano ha mostrato segnali di ripresa nel mese di settembre 2025, con un incremento delle vendite del 4,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, totalizzando 126.679 immatricolazioni. Tuttavia, questa crescita deve essere contestualizzata: il confronto è con un settembre 2024 particolarmente debole e il calendario ha offerto un giorno lavorativo in più, fattori che attenuano l’entusiasmo. Nonostante il lieve miglioramento mensile, il bilancio dei primi nove mesi dell’anno rimane negativo, con un calo del 2,9% rispetto al 2024 e un gap di circa 300.000 vetture rispetto al 2019, anno pre-pandemico.
Nel quadro generale del mercato, i marchi italiani vivono una fase complessa con solo un paio di modelli che vedono la luce. La Fiat, storica protagonista, ha riconquistato la vetta della classifica a settembre con 12.326 immatricolazioni e un significativo incremento del 35,7%. Anche Alfa Romeo ha registrato un aumento importante, con un +38,9% rispetto all’anno precedente, segno di un tentativo di rilancio nonostante le difficoltà strutturali. Invece, altri marchi europei come Renault, Volvo e Tesla hanno subito cali considerevoli pari al -30,33%, -25,73% e -25,60% rispettivamente, confermando le turbolenze nel settore.
Sul fronte dei brand emergenti, il fenomeno più eclatante è rappresentato dalla crescita strabiliante di BYD, che ha quasi decuplicato le vendite con un +934%. Anche Cupra, marchio spagnolo in forte espansione, ha quasi raddoppiato le immatricolazioni – +98% – dimostrando che la concorrenza internazionale sta guadagnando terreno nel mercato italiano.
Le preferenze degli italiani e le alimentazioni più diffuse
A livello di modelli, la Fiat Panda mantiene saldamente la leadership con 7.671 unità vendute, un risultato che conferma la sua popolarità storica. Seguono Jeep Avenger con 4.857 e Dacia Sandero a 4.138, mentre tra le ibride spiccano Panda e Grande Panda, con la Toyota Yaris Cross che conquista il terzo posto con 3.087 vendite. La Jeep Avenger si distingue per il successo sia nelle versioni ibride che benzina, mentre la Toyota Aygo X guida la classifica delle vetture a benzina con 2.227 e la Volkswagen Tiguan domina tra i diesel che ha venduto 1.028 unità.
Nel settore delle alimentazioni alternative, la Dacia Sandero continua a trainare il mercato GPL con 3.738 unità, mentre tra le elettriche la Tesla Model Y si conferma il modello più venduto con 794 immatricolazioni. Tra le plug-in hybrid, BYD Seal U DM-i si posiziona in cima alla graduatoria con 1.836 vetture vendute.
Le auto ibride si confermano protagoniste assolute, con il 45,2% del mercato a settembre, trainate soprattutto dalle mild hybrid pari al 32,5% delle vendite e dalle full hybrid con il 12,7%. Le plug-in hybrid sono cresciute fino all’8,7%, sostenute anche dagli incentivi aziendali, mentre le elettriche pure rappresentano ancora una quota modesta del 5,6%, nonostante un lieve miglioramento rispetto ai mesi precedenti e al 2024. Il mercato italiano delle auto a basse emissioni (elettriche e plug-in hybrid) complessivamente copre il 14,3% delle immatricolazioni mensili.

Le alimentazioni tradizionali continuano a perdere terreno: il diesel scende all’8,8%, la benzina cala al 22,7%, mentre il GPL registra una leggera flessione, attestandosi al 9,1%. Questo trend conferma la progressiva trasformazione del mercato italiano verso soluzioni più sostenibili, anche se il passo verso l’elettrico pieno appare ancora lento rispetto ad altre nazioni europee.
Con l’arrivo degli incentivi statali previsti per il 15 ottobre 2025, è atteso un ulteriore impulso alle vendite di veicoli a basse emissioni, che potrebbe accelerare la transizione energetica nel settore automotive italiano. Nel frattempo, la competizione tra marchi tradizionali e nuovi protagonisti internazionali si fa sempre più serrata, in un contesto di mercato che resta complesso e anche abbastanza deludente, per i produttori italiani.