
Mercato auto, come va - www.Motori.ForumFree.it
Ripresa sul mercato dell’automobile con i marchi italiani che sembrano guadagnare terreno: non sono soltanto le auto tricolori, a salire.
Il mercato italiano dell’auto segna una timida ripresa a settembre con un incremento del 4% nelle immatricolazioni rispetto allo stesso mese del 2024, totalizzando 126.679 nuove targhe. Questo dato positivo è in larga parte trainato dal gruppo Stellantis, che ha registrato una crescita netta, mentre si attendono con interesse le nuove misure di incentivi per le auto elettriche, previste per il 15 ottobre.
Il gruppo Stellantis ha fatto registrare un vero e proprio exploit, con 33.946 auto immatricolate a settembre, segnando un aumento del 15,5% rispetto al 2024, una performance che triplica la crescita media del mercato. La quota di mercato del gruppo, che comprende marchi storici come Fiat, Jeep, Citroën e Alfa Romeo, ha raggiunto il 26,8%, in aumento di quasi tre punti percentuali.
Nonostante questo brillante andamento mensile, il bilancio dei primi nove mesi dell’anno presenta ancora luci e ombre: Stellantis ha venduto 331.035 veicoli, con un calo del 9,4% rispetto allo stesso periodo del 2024 e una quota di mercato scesa dal 30,3% al 28,3%. Il dato evidenzia una difficoltà nel mantenere la performance positiva nel medio termine.
Tra i modelli più venduti, la Fiat Panda continua a dominare il mercato italiano con una quota del 6,1%, mentre la Jeep Avenger si conferma regina indiscussa dei SUV con il 3,8%. Alfa Romeo mostra un forte balzo in avanti, crescendo del 39% rispetto all’anno precedente, mentre Citroën guadagna due punti percentuali di quota. La leadership di Jeep, soprattutto con il modello Avenger, si riflette sia nei dati mensili sia nel cumulato annuale.
La concorrenza straniera e la sfida dell’elettrico
Sul fronte dei marchi esteri, Toyota resta saldamente al comando sia a settembre che nel complessivo annuale. La rapida ascesa dei produttori asiatici è rappresentata dalla cinese BYD, che con 2.488 immatricolazioni ha raggiunto il 2% del mercato nazionale, confermando il crescente interesse per i brand emergenti. BMW, includendo anche il marchio Mini, ha totalizzato 66.518 vendite, con un incremento del 6,1% rispetto al 2024.

Tuttavia, non mancano le preoccupazioni tra gli analisti. Massimo Artusi, presidente di Federauto, avverte che “leggere in modo ottimistico la chiusura in positivo sarebbe un atto di superficialità”, sottolineando come il trimestre rimanga complesso soprattutto per la debolezza nelle vendite al canale privati. Anche ANFIA invita alla prudenza, ricordando che il risultato di settembre non cambia la tendenza negativa del 2025, che potrebbe chiudere l’anno ancora in calo rispetto ai già critici volumi del 2024.
La vera sfida per il settore è rappresentata dalla mobilità elettrica, che a settembre ha raggiunto una quota del 5,6% del mercato, migliorando rispetto al 4,9% di agosto e al 5,2% di un anno fa, ma ancora distante dagli standard europei più avanzati. Secondo i dati Unrae, il progresso è costante ma insufficiente per il raggiungimento degli obiettivi di transizione ecologica.
L’attenzione ora si concentra sugli incentivi governativi per le auto elettriche, in programma dal 15 ottobre, che potrebbero rappresentare un punto di svolta decisivo. Questi incentivi sono attesi come un elemento chiave per stimolare la domanda e consolidare la ripresa del mercato. Il Centro Studi Promotor prevede per il 2025 un totale di circa 1,49 milioni di immatricolazioni, con un calo del 4,5% rispetto al 2024 e un decremento del 22,3% rispetto al 2019, anno in cui il mercato mostrava ancora segnali di stabilità.
Le case automobilistiche si preparano così a questa nuova fase, adattando le loro strategie industriali per affrontare una competizione globale sempre più intensa e un contesto di mercato in evoluzione, dove l’elettrico e la sostenibilità diventano fattori decisivi.