
Denuncia Codacons per il rincaro carburanti - Motori-forumfree.it
L’Italia affronta una fase critica per i prezzi dei carburanti, che nelle ultime settimane hanno raggiunto livelli record, aggravando le difficoltà economiche per molti automobilisti.
L’escalation della guerra tra Iran e Israele, iniziata lo scorso 13 giugno con un attacco a sorpresa israeliano contro infrastrutture iraniane, ha avuto ripercussioni immediate sul mercato petrolifero globale. Gli attacchi missilistici e aerei che continuano a coinvolgere entrambe le nazioni hanno alimentato l’incertezza, con il rischio concreto di un’interruzione delle forniture attraverso lo strategico Stretto di Hormuz, una delle principali vie di transito per il petrolio mondiale.
Questa instabilità ha provocato un’impennata dei costi di benzina e diesel in Italia, con prezzi che nelle stazioni autostradali superano ormai ampiamente i 2,30 euro al litro, come rilevato dal Codacons. Sulla A4 Milano-Brescia, ad esempio, la benzina servita ha toccato i 2,389 euro al litro, mentre sulla A21 Torino-Piacenza si sono raggiunti i 2,369 euro. Anche i prezzi del self-service si avvicinano ormai ai 2 euro al litro, condizionando pesantemente i bilanci delle famiglie italiane.
Denuncia Codacons: speculazioni e mancato taglio delle accise
Il Codacons ha formalmente presentato denunce presso numerose procure italiane, tra cui quelle di Napoli, Salerno e Benevento, contro il Ministero dell’Economia e delle Finanze e contro pompe di benzina e grossisti, accusati di speculazione e aggiotaggio. L’associazione ha evidenziato come negli ultimi giorni lo Stato abbia incamerato oltre 2,2 miliardi di euro di accise, senza adottare il previsto sconto di 30 centesimi al litro sulle tasse, nonostante le promesse elettorali di riduzione delle imposte sui carburanti. Tale scelta ha rappresentato una vera e propria mazzata per i consumatori, aggravata da aumenti ingiustificati dei prezzi alla pompa.

Carlo Rienzi, presidente del Codacons, ha dichiarato: “Non è più accettabile che si faccia cassa sulla pelle degli italiani durante l’estate, con rincari che sfiorano i 9 euro in più per un pieno rispetto a fine 2024. Chiediamo con forza che la magistratura congeli immediatamente le somme accumulate dallo Stato e sanzioni chi specula sui prezzi del carburante”. L’associazione ha inoltre richiesto controlli più severi e sequestri presso gli impianti di distribuzione che praticano prezzi eccessivamente alti rispetto alla media nazionale.
Intervento istituzionale e monitoraggio della situazione
Per fronteggiare questa emergenza, il ministro Adolfo Urso ha convocato la Commissione di allerta rapida per il prossimo 25 giugno. Tale organismo, istituito dal Decreto Trasparenza, ha il compito di monitorare l’andamento dei prezzi e di proporre misure di contenimento. Il governo è sotto pressione per adottare strumenti efficaci e tempestivi, al fine di tutelare i consumatori e garantire una maggiore stabilità economica in un contesto internazionale così turbolento.
L’attenzione resta alta anche per il possibile blocco dello Stretto di Hormuz, che potrebbe aggravare ulteriormente la crisi energetica globale, con effetti pesanti sull’Italia e sull’Europa intera.
La situazione dei prezzi benzina e diesel in Italia è dunque strettamente legata alle tensioni geopolitiche in Medio Oriente e alle dinamiche speculative interne, richiedendo un impegno coordinato tra istituzioni, autorità giudiziarie e associazioni dei consumatori per tutelare gli interessi degli utenti e contenere gli impatti sociali ed economici.