
Stangata auto (www.motori.forumfree.it)
Il mondo degli incentivi per l’acquisto di auto elettriche continua a essere teatro di confusione e incertezze.
Il mondo degli incentivi per l’acquisto di auto elettriche continua a essere teatro di confusione e incertezze, complicando ulteriormente la già difficile situazione del mercato automobilistico italiano. Nonostante le promesse e gli annunci sul rilancio degli aiuti statali, la realtà è ben diversa: tra fake news, ritardi burocratici e regole in continuo mutamento, le agevolazioni si trasformano in un ostacolo anziché in un volano per la mobilità sostenibile.
Incentivi auto 2025: il ritardo e la confusione che paralizzano il mercato
Dopo mesi di speculazioni e comunicazioni imprecise, la tanto attesa data del 15 ottobre 2025, indicata da diversi media come l’avvio ufficiale degli incentivi, si è rivelata una bufala. Il Ministero dell’Ambiente e la Sogei, responsabili della piattaforma di gestione degli incentivi, non hanno mai confermato alcuna data precisa per l’attivazione del bonus auto. L’unico dato certo è che la sezione riservata alle concessionarie è stata aperta il 23 settembre 2025, ma per i consumatori la piattaforma resta chiusa e l’attivazione sarà annunciata solo successivamente sul sito istituzionale.

Questa situazione di incertezza ha congelato il mercato dell’auto nuova, già in fase di crisi profonda in Italia. Le case automobilistiche hanno sospeso le campagne promozionali, mentre i potenziali acquirenti si trovano di fronte a un labirinto di norme, calcoli ISEE, vincoli sui rottami da consegnare e restrizioni sulla rivendita dei veicoli acquistati con bonus. Tutto ciò rende l’esperienza d’acquisto estremamente complicata, scoraggiando chi vorrebbe avvicinarsi alla mobilità elettrica.
Il nodo centrale del problema riguarda anche i 597 milioni di euro stanziati dal PNRR per l’installazione di colonnine di ricarica elettriche rapide, risorse che rischiano di rimanere inutilizzate o poco efficaci a causa della lentezza burocratica e delle criticità nella gestione degli incentivi. La mancanza di un piano chiaro e immediatamente operativo penalizza non solo i consumatori ma anche l’intero comparto automotive italiano.
Molti esperti suggeriscono di abbandonare l’attuale sistema di incentivi per l’acquisto di veicoli elettrici, considerandolo un “doping inutile e deleterio” che alimenta solo aspettative disattese e blocchi del mercato. Piuttosto, sarebbe più vantaggioso destinare quei fondi a un bando specifico, ben strutturato, per la diffusione delle infrastrutture di ricarica, garantendo incentivi immediati, sicurezza dagli atti vandalici e un’effettiva fruibilità.
Solo così si potrebbe dare una spinta concreta alla mobilità elettrica in Italia, sostenendo un mercato che al momento appare come una mongolfiera sgonfia, incapace di decollare in modo stabile e duraturo.
L’Italia resta purtroppo uno dei paesi europei con la quota più bassa di veicoli elettrici a batteria (BEV) nel mercato del nuovo: appena il 5%, una percentuale nettamente inferiore alla media UE del 15%, già di per sé influenzata da politiche di sostegno molto più efficaci. Il risultato è un parco circolante anziano, inquinante e sempre più problematico dal punto di vista della sicurezza stradale.